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Radio militari per sollevare prima il Mose?

Posted 13 Settembre 2020

Uno dei problemi del Mose, le paratie mobili a protezione di Venezia, è quello dei sistemi di comunicazione. Punto fondamentale per poter gestire le informazioni dentro le gallerie dei cassoni, ad oltre 10 metri sotto il livello del mare. In attesa della cablatura definitiva si era pensato agli impianti radio Militari... La notizia, pubblicata sul Corriere del Veneto del 10 gennaio, esce quando mancano ancora nove mesi alla messa in funzione effettiva del Mose ed offre un curioso abbinamento tra ambiti altrimenti ben distinti.

Riuscire con successo ad alzare il Mose in anticipo rispetto ai tempi previsti è uno dei fattori messi in luce dal commissario "sblocca cantieri" Elisabetta Spitz, ed è stata proprio lei ad avanzare l'idea dei ponti radio militari. Uno dei problemi infatti, non valutati a dovere evidentemente, è difatti quello dei sistemi di telecomunicazione essendo fondamentali per poter gestire comandi e dati fin entro i cassoni che normalmente stazionano sotto il livello del mare. Vista l'impossibilità di usufruire delle reti di telefonia cellulare, che per frequenze non si prestano a coprire l'ambiente citato, serve un sistema per operare in sicurezza. Il crono-programma prevede che la cablatura sia concluda proprio questo mese, ma in modalità solo temporanea, ed addirittura a metà del 2021 in via definitiva. Per tale ragione si è pensato ai militari.

I sollevamenti del Mose hanno un significativo costo, e le risorse economiche sono fondamentali anche per attrezzare il prima possibile le squadre necessarie per le operazioni che verranno fatte in modalità "semi manuale" visto che il sistema di controllo sarà concluso questo settembre. Da un lato si dovrà anticipare i lavori e soprattutto l'installazione degli impianti, dall'altro si dovranno predisporre misure di emergenza per gestire le carenze attuali dell'opera. Questo significa tra gli altri il dispiegamento di gruppi elettrogeni sulle chiatte, sub addetti al monitoraggio, ed altri operatori per garantire la sicurezza.

Non vi è informazione certa alla data attuale che i ponti radio militari (su bande VHF probabilmente) siano o meno stati utilizzati per coprire le esigenze di scambio dati nel periodo transitorio che porterà alla conclusione dell'opera in ogni sua parte. La notizia tuttavia merita considerazione avendo un preciso fondamento ufficiale. Forse anche in altre occasioni gli impianti radio militari punto-a-punto, creati per collegamenti di ben altra natura, hanno sopperito alle momentanee carenze in strutture di pubblica utilità?

Ponti radio militari e Mose, la strana coppia

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