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Banda Cittadina CB
Introduzione ai 27 MHz, l'uso di apparati ricetrasmittenti per diletto e hobby
Con la sigla CB, che in lingua inglese indica il termine Citizen Band, ci si riferisce all'utilizzo di apparati ricetrasmittenti di debole potenza su specifici canali per usi individuali in comunicazioni solitamente a breve e media distanza. La CB si differenzia dall'attività dei radioamatori non richiedendo esami tecnici essendo destinata ad utenti non necessariamente esperti, questa distinzione formale marca una situazione più complessa poichá non è raro il caso di attivazioni radio che per contenuti e modalità rendono sfumata la percezione di queste due entità. La limitata potenza concessa consente poi, almeno in linea teorica, un'elevata densità di stazioni sia fisse che su mezzi mobili aventi una portata che grossomodo cade nelle poche decine di chilometri.
Attualmente la banda CB ha un traffico radio a livello locale veramente limitato pure con l'importante eccezione da parte delle comunicazioni tra camionisti che l'hanno eletta quale luogo di incontro per eccellenza, seppure anche in questo caso con una presenza andata riducendosi nel tempo. La banda propone comunque ancora una fervente attività divenendo molto usata, con picchi di notevole intensità, in occasione di aperture propagative che permettono di effettuare collegamenti a lunga distanza.
Banda compresa tra 26.9600 - 27.4100 MHz.
40 canali disponibili con passo di 10 KHz.
Modulazione AM, FM a banda stretta, SSB.
5 Watt di potenza.
Dal lato tecnico una peculiarità nella canalizzazione si riscontra nel fatto che questi non sono sempre contigui poiché alcune frequenze intermedie sono destinate ad altri impieghi ed utenze. Tali frequenze mancanti sono convenzionalmente identificate come canali alfa. All'atto pratico tuttavia vengono ugualmente impiegati essendo numerosi i ricetrasmettitori in grado di sintonizzarli. Da registrare che la potenza massima concessa dalla normativa viene talvolta non rispettata.
Spettro radio
Nella sezione Frequenze Italia potete consultare l'elenco dei canali radio della CB assieme agli altri servizi attivi sulla medesima porzione HF. Questo il collegamento diretto:
Evoluzione storica
L'esigenza di uno spazio radio per usi di diletto e hobby nasce lontano, in anni dove per la prima volta il progredire delle tecniche elettroniche consente di offrire apparati a costi relativamente contenuti destinati ai comuni cittadini. Nel nostro paese la nascita delle comunicazioni CB viene fatta risalire alla fine degli anni '50 in una situazione generale radicalmente diversa da quella attuale. Per comprendere al meglio cosa sia oggi la banda cittadina se ne ripercorre le principali tappe:
Nei mercati delle principali città italiane del centro nord si trovano in vendita gli apparati ricetrasmittenti operanti a 27 MHz importati dagli USA dove questo fenomeno legato all'uso privato della radio aveva già conosciuto una sua prima diffusione e assunto precisa identità. Si noti che la vendita di tali apparati in Italia è vietata, ragione per la quale non sono i negozi a distribuirli mancando ancora una regolamentazione di legge che ne consenta l'uso.
Con ormai un già consolidato numero di appassionati gli agenti del Circolo Costruzioni delle PT iniziarono ad effettuare le prime intercettazioni con lo scopo di fermare queste emissioni illegali. Per rimanere nell'anonimato questi appassionati per identificarsi usano un nominativo di fantasia al posto del loro vero nome.
Dopo alcuni anni di totale guerra da parte degli organi dello stato i CB iniziarono ad organizzarsi per cambiare la situazione a loro sfavorevole.
Il 19 febbraio a Milano si tiene una pubblica manifestazione degli appassionati della banda cittadina. Su questo primo esempio altre realtà italiane prendono posizione per poter far valere i loro diritti.
Con il nuovo codice postale viene inclusa una normativa specifica che regolamenta per la prima volta l'uso della banda CB. Il 6 settembre si svolge a Milano una seconda manifestazione che da il via al dialogo con le autorità dopo che si sono verificate ulteriori perquisizioni ai danni di alcuni utenti.
Il 30 aprile viene emanato il primo decreto legge che disciplina questa attività di comunicazione. Il 9 luglio la corte costituzionale legittima l'uso di questa banda di frequenze.
Con il DM del 15 luglio viene disciplinato in ogni aspetto l'uso di 34 canali suddivisi in base all'impiego. Oltre le comunicazioni tra dilettanti viene regolamentato l'ausilio ad attività produttive, sportive e di sicurezza. In base a questa legge furono posti in commercio una serie di apparati omologati con tale canalizzazione anche se nel contempo erano reperibili dei ricetrasmettitori a 40 canali che non rispettavano la suddivisione delle frequenze concesse.
Gli organi governativi tenendo conto dello sviluppo della CB nel nostro paese e delle normative internazionali in fatto di radiocomunicazioni dopo una fase di transitorietà ribadiscono l'opportunità di aggiornare la legislazione in materia.
Con il DM 2 aprile viene apportata una sostanziale modifica nell'uso delle frequenze. Vengono ora concessi 40 canali ad esclusivo uso dilettantistico.
Nel decennio '80 la banda CB dopo una lunga evoluzione ha raggiunto la sua massima espansione divenendo un fenomeno di massa specialmente nei giovani che utilizzano questo strumento come punto di ritrovo comune e mezzo molto economico di comunicazione venendo l'apparato spesso installato in auto. Oggi l'onnipresenza degli smartphone ha drasticamente mutato il ruolo che era riservato alla banda cittadina con una notevole perdita numerica di affezionati cultori. Solo recentemente, per un generale fenomeno di riflusso, si è assistito ad una parziale rivitalizzazione di questo servizio principalmente per merito di operatori già attivi in passato.
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