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Protezione Civile
La radio nel coordinamento degli interventi sul territorio, una realtà multi-banda
Nel nostro Paese il servizio di Protezione Civile è, nei fatti, una realtà articolata sia nel profilo operativo che in quello dell'ambito radio che lo riguarda. Dispone formalmente, da normativa, di gruppi di frequenze sia su banda VHF che UHF assegnate in esclusiva alle finalità di intervento e coordinazione nelle varie fasi di intervento. L'utilizzazione di tali canali vede due serie di allocazioni così da garantire affidabilità nell'accesso alle reti e flessibilità d'uso in diversi ambiti territoriali. La descrizione va però integrata con altri fattori come descriveremo di seguito. Queste intanto le caratteristiche generali:
Banda ufficiale dei 164 MHz.
20 canali in totale. Destinati in parte a copertura nazionale ed in parte a copertura regionale, provinciale, interprovinciale o per aree omogenee.Banda ufficiale dei 460/469 MHz.
4 canali in totale.Banda di 160~174 MHz.
Frequenze sono allocate a livello locale anche se diverse dai canali ufficialmente destinati dalla normativa.Banda di 380 MHz.
Segmento comune per applicazioni PPDR e AGA a standard digitale.Modulazione FM a banda stretta per i 164/460/469 MHz.
Modulazione FM a banda stretta e DMR per i 160~174 MHz.
Modulazione TETRA per i 380 MHz.
Tipologia via ponta radio, alcuni canali sono fruibili anche in simplex.
La fotografia che emerge dimostra una notevole dispersione delle risorse radio sia per frequenze che per tecnologie. I canali radio V/UHF ufficialmente assegnati in esclusiva alla Protezione Civile sulla carta se adeguatamente organizzati forniscono a diversi livelli, dal locale al nazionale, l'indispensabile supporto per le comunicazioni di cui necessitano i diversi soggetti coinvolti nel prestare la propria opera durante le emergenze o comunque le diverse attività sul territorio. Se è vero che negli anni vi è stata una graduale transizione dalla precedente assegnazione di frequenze, non omogenea ne strutturata, ai 20+4 canali qui indicati una efficace riorganizzazione non è mai giunta a termine.
Attualmente si evidenzia una pluralità di soluzioni che convivono fianco a fianco. A seconda del gruppo locale o dell'istituzione coinvolta il sistema radio si appoggia a determinati canali, non sempre nella medesima banda, con apparati radio che possono essere analogici (FM-N) oppure digitali (DMR). Ciò non deve stupire se ci si sofferma su cosa implica, in senso lato, agire nell'ambito che stiamo trattando. Quale esempio citiamo l'Emilia Romagna, in questo territorio gli attori coinvolti nella rete del Sistema Regionale di Protezione Civile (Rete R3) sono oltre una decina:
- Agenzia Regionale di Protezione Civile.
- Prefetture.
- Aree Metropolitane (già Province).
- Vigili del Fuoco.
- Centri Operativi Misti (COM).
- AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po).
- ARNI (Agenzia Regionale per la Navigazione Interna).
- Servizi Tecnici di Bacino.
- Consulte e Coordinamenti Metropolitani del Volontariato.
- Unità Mobile di Telecomunicazioni.
- A.N.P.AS. (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze).
- ANA (Associazione Nazionale Alpini).
- FEDERGEV (Federazione Nazionale Guardie Ecologiche Volontarie).
- Confederazione Nazionale delle Misericordie.
- CRI (Croce Rossa Italiana).
Dei soggetti citati alcuni dispongono di frequenze differenziate a seconda dell'uso. Una frequenza per le operazioni di pronto soccorso ed una, diversa, per le operazioni di protezione civile in altri termini. Non è raro pertanto durante esercitazioni così come nelle emergenze trovare attivi i canali riconducibili alle singole Amministrazioni od Associazioni assieme ad altre frequenze specifiche.
Frequenze radio della Protezione Civile
Nella sezione Frequenze Italia potete consultare l'elenco dei canali radio della Protezione Civile assieme agli altri servizi attivi sulle medesime porzioni V/UHF. Questi i collegamenti diretti:
Note sulle reti radio per la Protezione Civile
Va ricordato che per gli scopi propri del servizio sono coinvolte le Amministrazioni Pubbliche quanto molti gruppi di volontari. In questi ultimi spesso trovano utilità sociale l'opera dei radioamatori, ed in misura ora molto minore anche i CB, che pertanto vedono l'uso di apparati operanti sulle bande di frequenza riconosciute a tali appassionati. Nel concreto questo significa che vi sono due livelli nettamente distinti che vanno a costituire l'infrastruttura radio. Gli Enti Locali ed Istituzionali hanno creato, tipicamente a livello regionale, delle dorsali con criteri tecnici evidentemente professionali riguardo la loro gestione ed organizzazione. Come dimostrazione riportiamo in figura la rete adibita alla Protezione Civile in Puglia, lo schema disegna i tratti della dorsale radio che rende fruibili agli utenti i canali di comunicazioni a loro volta interconnessi per tramite di 11 link a microonde. Come si osserva la regione viene coperta da 12 siti ove sono installati dei ponti ripetitori.
Rete radio di Protezione Civile della Puglia
Riguardo l'impegno dei radioamatori si identificano risorse diverse. I radioamatori nelle bande di 145 e 430 MHz dispongono di un fitto insieme di ripetitori radio che nella quotidianità è fruita dalla comunità degli appassionati per scopi di diletto e che solo in condizioni di necessità viene sfruttata a vantaggio delle comunicazioni di emergenza sia in fonia che per lo scambio dati. Le stesse frequenze vedono dunque il consueto traffico posto in secondo piano, se non proprio sostituito, per il periodo utile a fornire il supporto alla Protezione Civile. Un dettaglio va poi sempre rammentato. In occasione di eventi contraddistinti da un alto impatto fisico come sono i terremoti, purtroppo non rari nella Penisola, la rete di telefonia cellulare può cedere in alcuni punti e nell'intervallo di tempo necessario al suo ripristino - da alcune ore ad interi giorni - il ruolo delle comunicazioni amatoriali diviene centrale.
Infine poniamo l'accento sulle attività sociali di questo comparto. Nel periodo della pandemia da Covid-19 ad esempio agli operatori è stata data una serie di responsabilità circa la gestione della filiera che ha distribuito i vaccini dalle sedi di stoccaggio fino ai punti di somministrazione. E' nell'esperienza di molti italiani infatti aver constatato la presenza di personale e mezzi della Protezione Civile nei centri adibiti alle vaccinazioni, il supporto radio in tale scenario non si riconduce ad emergenze ma a linee di coordinamento parallele rispetto l'uso della consueta telefonia mobile.
La Protezione Civile nell'emergenza Coronavirus
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